Abbiamo il piacere di pubblicare questa
intervista all'amico prof. Enzo Segre, del Dipartimento di antropologia della UAM di Città e direttore della cattedra E. De Martino.
Il tema centrale è la situazione del
Messico alla vigilia della visita di
Benedetto XVI e, allo stesso tempo, delle
elezioni politiche.
Siamo certi che i lettori troveranno il contributo di grande interesse.
Grazie professore e buona lettura!
Intervista a Enzo Segre
Elezioni
I sondaggi danno una netta preferenza per il candidato del PRI Enrique Pena Nieto, ex governatore dello Estado de Mèxico, pupillo del potente clan politico di Atlacomulco che ha deciso spesso i destini del paese fin dai tempi del prof. Hank Gonzalez. Pena Nieto si è risposato recentemente con una famosa attrice di telenovelas che aveva già portato con sé a Roma in visita al papa. La sua cultura umanistica è assai modesta (p.e., a domanda giornalistica non ha saputo indicare i titoli di tre libri) ma ha sgomitato nei palazzi del potere fin da ragazzo. Fisicamente passa per essere un bell’uomo cosa che gli potrebbe portare voti femminili. In definitiva un restauro del PRI, sull’implosione del PAN.
Josefina Vazquez Mota è la candidata del PAN. Già segretaria della SEP ha un curriculum modesto, ma potrebbe richiamare il voto di genere, specialmente dal momento che la signora Wallace, madre di un ragazzo sequestrato ed assassinato, è la candidata del PAN per Città di Messico. Dal punto di vista dei progetti economici i candidati del PRI e del PAN differiscono solo nei dettagli. Rappresentano la continuità neoliberale, la subalternità quasi assoluta agli USA e sicuramente non vanno a incrementare il mercato interno, che è ciò che differenza Messico dal Brasile e dalla Argentina.
Manuel Lopez Obrador è il candidato della sinistra, del PRD. Nel 2006 perse le lezioni con Felipe Calderòn Hinojosa solo per un pugno di voti, malgrado l’appoggio senza ritegno dell’establishment al PAN.
Già leader del settore duro della sinistra, attualmente si sta muovendo su posizioni più misurate e sta mostrando un volto attento ai cattolici ed alla chiesa. La sua politica economica potrebbe essere più attenta al Welfare State ed all’ampliamento del mercato interno. I sondaggi lo danno in terza posizione, ma tutto è possibile: infine Calderòn divenne presidente quando pochi mesi prima solo lo conoscevano (e poco) gli addetti ai lavori.
La visita del papa
Ratzinger. Papa Benedetto XVI dice che la sua è prettamente una visita apostolica, approfittando del viaggio a Cuba. Ad ogni modo coincide con l’inizio della campagna presidenziale in Messico, un paese dove il cattolicesimo popolare è diffusissimo e trasversale e dove le ideologie politiche nazionalistica o quella socialista stanno svanendo. I sondaggi dicono che il 30% degli elettori non sa a chi dare il suo voto. Qualcuno ricorda che solo pochi mesi fa le reliquie del papa Giovanni Paolo II (sangue e paludamenti sacerdotali) percorsero 19000 chilometri in questo paese, come un balòn d’essai per misurare l’attrazione cattolica sulla popolazione. La visita sarà concentrata solo nello stato più fedele, quello di Guanajuato, già focolaio negli anni trenta dell’insurrezione antirivoluzionaria dei Cristeros, un movimento simile alla falange franchista e culla del PAN. Insomma una flagrante intromissione papale a favore del PAN durante la campagna elettorale presidenziale, che conferma l’esaurimento della forza attrattiva di questo partito dopo solo dodici anni di potere.
Legionari di Cristo (milionari di Cristo) e pedofilia
In una recente intervista il cardinale di Guadalajara che definisce la sua diocesi come la diocesi cattolica più grande del mondo affermava con superba tolleranza che la pedofilia sacerdotale è antica come il mondo e che si trattava di una modesta debolezza, di un peccatuccio. Tra l’altro un vizietto contratto da uno di questi preti in un quartiere povero di Napoli. Secondo il cardinale solo i miseri di spirito si potevano indignare per questo vizietto comparato con l’imponenza dei compiti della chiesa.
Nel 2011 mi è toccato di far parte della giuria del Festival Cinematografico Internazionale di Guadalajara dove si è proiettato un documentario in cui un giovane, vittima di un sacerdote, racconta la storia del suo stupro e dove si vedono imbarazzanti scene di pedofilia filmate dallo stesso sacerdote o probabilmente da qualcuno d’accordo con lui, viste le posizioni riprese, con probabili fini commerciali. Questo prete è stato allontanato dopo molte insistenze da Guadalajara ed ora continua a esercitare la sua missione in seno alla chiesa in una periferia povera di Città di Messico.
Rimando ad altra occasione una valutazione dell’opera dei Legionari di Cristo e del suo fondatore il padre Maciel, pedofilo e incestuoso.
La violenza
Ormai qualche anno fa gli USA costrinsero i narcotrafficanti colombiani a cambiare le rotte per fare arrivare le droghe nel loro paese. Attualmente le droghe passano per il territorio messicano che è divenuto un territorio non solo di transito ma anche di spaccio, da qui le guerre sanguinose (più di 52000 morti dal tempo della presidenza Calderòn, il 2006) per appropriarsi di spazi per lo spaccio interno. Super armati grazie alla libera vendita delle armi negli USA, dove mai si arresta un narcotrafficante, dedicano le loro organizzazioni a ogni attività criminale tra cui la tratta di donne, la vendita di organi per i trapianti e preferibilmente i sequestri. Si sono infiltrati nella politica, nella magistratura, soprattutto nella polizia ma anche nell’esercito.
Vari studi spiegano che con i loro introiti spettacolari finanziano una forte percentuale del credito messicano, forse il 30%. Non c’è paese che non abbia varie “case di impegno” a cui si rivolgono clienti che non hanno i requisiti per accedere a prestiti bancari, vale a dire la maggioranza dei messicani. Insomma, i guadagni del narcotraffico e la loro reinversione fanno parte dell'economia strutturata del Messico.
Trai da solo le conclusioni.